L’Anno uno

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Nel 1971 Georges Blondeaux, in arte GéBé, ha l’idea di riprendere su “Charlie Hebdo” un fumetto che già aveva sviluppato su “HaraKiri”. L’An01. Però questa volta, anche per le esigenze di spazio, decide di pubblicare una sola tavola alla settimana, realizzata come uno storyboard per un film a venire. L’originalità è che dopo la pubblicazione della prima tavola GéBé invita i lettori a partecipare alla realizzazione del testo. I lettori gli rispondono in massa. Così, accompagnato da un giovanissimo regista alla sua prima esperienza, Jacques Doilllon (sì, il futuro compagno di Jane Birkin e papà della splendida Lou!) gira il paese per filmare le storie che gli stanno raccontando i suoi lettori. Il film viene scritto man mano che lo si gira e tutte le settimane su “Charlie” esce una puntata della sceneggiatura a fumetti.

Il Centro Nazionale del Cinema gli ha rifiutato il finanziamento, così il budget sono proprio quattro soldi, ma c’è una banda di amici a partecipare a questo gioco, da Depardieu a Coluche a Miou Miou, passando per tutta la banda di “Harakiri” e a Gotlib. Più trecento attori improvvisati presi tra i lettori che gli hanno scritto. Alain Resnais gli gira una sequenza negli Usa, in cui compare persino Stan Lee, e Jean Rouch una in Algeria. Nel settembre del 1973 il film esce in poche sale parigine e in poche settimane incassa 500.000 franchi.

Bernier, che è un furbacchione, fa uscire subito il volume del fumetto per le Editions du Square, e il volume viene esaurito in breve tempo.

L’Association qualche tempo fa lo ha ripubblicato. Per quel che ne sappiamo, di GéBé in Italia non si è mai visto niente, men che meno questo capolavoro. Il bello però è che, se ami i fumetti e mastichi almeno un po’ di francese, lo puoi leggere QUI.

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(Quasi)