#succhiaclitoride

Rosso Foxe | Quasiamore |

Quando arriva il corriere, un pacco contenente un sex toy è indistinguibile da uno con un libro, un frullatore a immersione o un paio di scarpe. Tutta questa segretezza serve soprattutto per tutelarci dalle portinaie. È importante che non sentano il brivido caldo dello scandalo correre loro lungo la schiena. Una scossa rovente che parte dalla base del collo e si infila a precipizio tra quelle chiappe secche, tenute strette strette. Un fremito di piacere che rischia di somigliare tantissimo alla vita vera.
Si sa.
Le portinaie sono pettegole.
Dicono a tutte i fatti di tutte.
Proprio per questo le adoriamo.

Quando si avvicinano sciabattanti e, con sguardo torvo, ci dicono che l’inquilino del terzo piano sta raccontando una cosa indecorosa su di noi, ci tocca arrossire.
Abbassiamo lo sguardo, confermando, in questo modo la verità della maldicenza.
Sappiamo benissimo che, a ogni successiva narrazione, quella favola che ci vede indossare pochi abiti e tanta vergogna crescerà. E crescerà. E crescerà.
Per quanto grande possa diventare, non sarà che una vaga approssimazione, capace appena di lambire le pendici del monte del nostro godimento.

Apriamo, sotto lo sguardo delle portinaie il pacco. Lo facciamo sempre, lasciando credere che sia il modo che ci consente di gettare l’involucro ingombrante nel cassonetto della carta. Chi non desidera risparmiarsi un viaggio con le braccia cariche di riviste, volantini e scatole?
Ops…
Recitiamo con maestria lo stupore di chi non si aspettava di trovare un sex toy nella scatola.
In quel momento, gli occhi increduli e spalancati delle portinaie danno un senso all’assonanza tra “bigotteria” e “sbigottimento”.
Arrossiamo, ci scusiamo, nascondiamo goffamente il giocattolo e ci allontaniamo a passo spedito.
Chi commercia in rete, brandendo riservatezza e discrezione quali fossero valori di una qualche importanza, ci costringe a inscenare sciocche scenette per mantenere il nome della casa.
Che bello correre sulla lama sottile che separa il candore dall’osceno pudore montato, con cura maniacale, intorno alle uniche cose per le quali valga la pena vivere.

i disegni sono di Titti Demi

Sono sensibili, i commercianti. Attenti alla decenza, al decoro e a proteggere i segreti dei loro clienti da sguardi indiscreti, pettegolezzi e malignità. In questo modo, espandono il mercato. Permettono a chiunque di comprare finalmente giocattoli meravigliosi, senza che le portinaie lancino sguardi di fiammeggiante rimprovero. Questi parvenu del godimento selvaggio non devono entrare in locali sfarzosi in cui personale elegante ti enumera le meravigliose funzioni degli ultimi modelli. Non rischiano di essere guardati con malanimo dai benpensanti che fanno la posta a gente che si diverte più di loro. Non devono portare nel segreto della loro camera oggetti vibranti da brandire come la Durlindana del paladino Orlando.
Dovrebbe forse farci esplodere di gioia sapere che c’è gente che fino a ieri si massaggiava a stento i genitali che oggi può infilarsi in corpo giocattoli d’ogni tipo con grande discrezione? Certo che no! Avremmo voluto insegnarglielo noi.
Dobbiamo trovare sempre nuove strategie per incuriosire i corpi altrui con l’ampiezza e l’articolazione della nostra collezione.
La discrezione rende tutto molto difficile. Rischiamo di perdere parte del gusto.

Una cara amica ha una strategia che adoriamo. Si presenta agli eventi mondani con una sobria eleganza d’ordinanza. Brandisce tailleur noiosi, scarpe con mortifero tacco da sei centimetri e svenevoli accessori di marca, costosi ma accessibili a una borghesia poco più che media. Poi, in un momento in cui la serata langue, appoggiava con goffaggine naturale, la borsa su un tavolo, lasciando che ne rotoli fuori un giocattolo. Tipicamente un modello base, più raramente un rabbit. Di fronte allo stupore delle persone presenti e al mormorio che si leva nella sala, reagisce con normalità, sorridendo con discrezione e risistemando tutto nella borsa.
Da quel momento, la sua serata diventa divertente, perché dopo l’iniziale imbarazzo, si sviluppano conversazioni interessanti che le danno accesso a orifizi fino a quel momento insperati.

Sono passate le 22.
Fino all’ alba non possiamo ricevere più amici né scoprire la notte.
Siamo in mutande e sentiamo l’acqua scorrere nella vasca.
Di fronte al cassetto aperto, siamo come Alice nel paese delle meraviglie.
Adagiati sul ripiano ci sono i nostri giocattoli preferiti.
Oscilliamo e ciondoliamo con la nostra playlist in sottofondo
Ci immergiamo, fino ai glutei, nel calore e nelle bollicine.
Abbiamo disposto i nostri giochi in fila sul bordo della vasca.
Vibratori, dildi, palline cinesi, cockring, succhiaclitoride…
Loro con tutte le funzioni specifiche; noi con tutte le fantasie possibili.
Accarezziamo il nuovo arrivato.
Facciamo che ti chiami Joao e ci fai ballare a ritmo di samba?
Noi siamo qui, in quest’anno di merda, e tramite App e Bluetooth, da lontano, qualcuno ci sta facendo vibrare e godere.
Cantiamo  a squarciagola «I Wanna meet a friend in a bar tonight, the evening is long…».

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(Quasi)