Si ascoltano, si toccano, si immaginano: i fumetti per non vedenti

Elisabetta Stella | Raccolta indifferenziata |

«L’audiodescrizione di questo programma può essere ascoltata dai non vedenti su Radio 1 in onde medie; sul canale audio digitale o satellitare dedicato attivando i tasti interattivi del telecomando».

Ci avete mai fatto caso? Un simile messaggio introduce quotidianamente la messa in onda di alcuni prodotti audiovisivi delle principali reti TV italiane. Programmi televisivi, film, fiction, opere teatrali, liriche, museali sono ascoltabili da persone con disabilità visive in quanto audiodescritti. L’audiodescrizione non si limita a ricostruire i dialoghi tra i protagonisti su un set o su un palco. Una voce narrante descrive il contesto in cui agiscono così come le pose, i gesti, l’abbigliamento, l’espressività dei personaggi. Non mancano effetti sonori che dettaglino la scena sul piano uditivo (per esempio il rumoreggiare di un treno sulle rotaie, il fischio di una locomotiva in arrivo alla stazione,…). La tecnica audiovisiva dell’audiodescrizione, disciplinata dalla Legge Cinema 2002/2016, ha l’obiettivo di garantire a persone non vedenti o ipovedenti l’accesso ad almeno alcuni degli stessi contenuti fruiti dai vedenti. E se invece che al cinema, davanti alla TV o in un museo ci trovassimo al buio (quello inscalfibile della cecità), a gambe incrociate sul letto, con un fumetto tra le mani?

In un articolo pubblicato su ”The International Journal of Information, Diversity, & Inclusion” (Vol. 4, No. 1, Special Issue: Engaging Disability: Social Science Perspectives on Information and Inclusion, January 2020), Rachel Osolen e Leah Brochu del National Network for Equitable Library Service (il sistema bibliotecario canadese che rende accessibile il patrimonio librario nazionale) si sono poste la stessa domanda. A suggerirgliela è stato un frequentatore non vedente del NNELS che un giorno ha chiesto loro: «Could we make an accessible version of the comic book “The Walking Dead”?».
Come rendere leggibile un fumetto cartaceo a una persona non vedente o con gravi anomalie visive? In linea generale, un fumetto è accessibile se può essere letto e consultato da tutti, a cominciare da coloro che hanno una qualche forma di disabilità visiva o uditiva, faticano a mettere a fuoco ciò che li circonda, hanno difficoltà a muovere gli occhi. Altresì sarà accessibile quel fumetto pensato per chi non riesce a tenere in mano e a sfogliare un libro – per esempio di fumetti – oppure per chi ha problemi cognitivi e/o di comprensione di testi e immagini.

Pur con risultati differenti, vista l’eterogenea natura semiotica dei due linguaggi, pure i fumetti, come i prodotti cine-televisivi, possono essere audiodescritti. Un fumetto audio-descritto svilupperà il racconto sonoro di una storia, la descrizione delle pagine e quindi della corretta sequenza delle tavole illustrate. L’audiodescrizione di un fumetto dovrà fornire al suo utente tutte le informazioni utili, vale a dire essenziali, a visualizzare quella storia per immagini mentali. Al contrario, dettagli non funzionali al racconto (lo stile delle immagini, per esempio), saranno ignorati dalla voce narrante. La mutazione di un fumetto da audio descrizione ad audiolibro è piuttosto prevedibile, specie in una fase storica in cui la novellizzazione crossmediale fagocita supereroi e beniamini di carta, di pixel e di gomma. Gli audiolibri propongono una versione prosastica di un fumetto. Per esempio, la serie The Sandman di Neil Gaiman da graphic novel è diventata un audiolibro con diverse voci di attori a interpretare i personaggi, corredate da effetti audio e da una colonna sonora. Nel 2011 Marvel Comics lancia l’audio-fumetto di Daredevil 1 il cui protagonista è cieco. In questo caso la trasposizione audio del fumetto ha origine dal testo della sceneggiatura e non dal fumetto, giocandola tutta su codici verbali (testuali vs sonori) e non anche visivi (le vignette del fumetto).

Un fumetto nato volutamente come audiolibro è invece Unseen dell’americano Chad Allen. Mago di professione, nel 1988 all’età di 15 anni gli viene diagnosticata una grave patologia oculare che a 28 anni lo porta alla cecità. Fin da ragazzino aveva sempre amato i libri, in particolare i fumetti. Ma se un giorno avrebbe potuto tornare a leggere romanzi e racconti tradotti in Braille o convertiti in audiolibro, i fumetti sarebbero rimasti un nostalgico ricordo della sua infanzia.
Così comincia a ragionare sulla possibilità dei fumetti di farsi ascoltare proprio come accade negli audiolibri di narrativa. Per Allen «La radice di ogni fumetto è altamente visiva. Ma non vediamo quelle immagini con i nostri occhi, le vediamo con il nostro cervello. È tutta la storia che conta. È il modo in cui descriviamo al nostro cervello qual è quella storia».
Di qui l’idea di creare Unseen, un fumetto audio destinato innanzitutto ai non vedenti. La protagonista è Afsana, un’assassina afghana non vedente con il potere di diventare invisibile. Il tutto, e probabilmente per la prima volta, creato da un autore cieco. Il risultato è qualcosa di simile alle audiodescrizioni per cinema e TV: ogni tavola propone descrizioni chiare e funzionali alla trama, i dialoghi sono parlati e un segnale acustico avverte quando si passa alla pagina successiva. «Discounting her abilities is her enemies’ gravest mistake» si legge nell’introduzione all’audio-fumetto sul sito https://www.unseencomic.com/. Perché in questo fumetto sonoro, fruibile anche da persone vedenti, la protagonista è emarginata e sottovalutata, condizione sociale in cui si trovano in molti, ciechi o no che siano. Per Chad Allen anche i bambini non vedenti hanno bisogno di eroi simili a loro, ovvero privi di vista, in grado di cavarsela comunque, a dispetto della loro disabilità. Menomazioni fisiche e incapacità non sono affatto sinonimi per Allen. Basta decidere di raggiungere i propri obiettivi con altri mezzi, altri organi di senso.

Nel 2016 apre Comics Empower, un e-shop specializzato in fumetti per non vedenti, fondato e gestito da Guy Hasson. L’obiettivo era quello di creare e vendere fumetti a clienti con disabilità percettive, adattando comics già pubblicati oppure producendone di originali in file MP3. Dato che Comics Empower non esiste più, ho scritto a Guy Hasson per capire com’era andata e com’era finita quell’esperienza. Per Hasson, come per Chad Allen di Unseen, i fumetti danno potere alle persone: «[…] gli eroi neri danno potere ai bambini neri, le eroine donne danno potere alle ragazze, gli eroi gay danno potere ai bambini gay, ecc.». Sono queste le basi dell’audio-fumetto di Guy Hasson Aurora.
Realizzato in stile manga, ha come protagonista un pilota da caccia a bordo di un robot mecha. Rimasto cieco dopo un duro combattimento aereo, tornerà a volare nonostante la sua cecità. La Terra è minacciata da un esercito di robot nemici e lui è l’unico in grado di salvarla. Ma dovrà trovare il modo per riuscirci, anche se i suoi occhi vedono nient’altro che oscurità. In Aurora non aspettiamoci colpi di scena, oggetti magici o incontri fortunati che possano riaccendere la vista del protagonista. Il nostro eroe resterà cieco fino alla fine della storia, né acquisirà super-poteri che suppliranno l’oscurità nei suoi occhi. Il lettore non vedente di Aurora ascolterà una voce narrante che descriverà ogni scena disegnata, gli annuncerà il cambio di pagina e il numero di pannello descritto di volta in volta.
Hasson ha pensato perfino a chi è nato cieco e non ha mai visto nulla tranne il buio. Soprattutto per loro ha creato in MP3 «La guida definitiva ai fumetti per chi è alle prime armi», vademecum tecnico-terminologico sui fumetti. A quel punto, manuale alla mano, anche un lettore non vedente avrebbe potuto diventare un autore di fumetti. Ad Hasson le idee non mancano e indice un concorso per clienti non vedenti che vogliano cimentarsi come creatori di fumetti. Vincono a parimerito il già citato Chad Allen con Unseen e Pranav Lal con Bakasura. Il premio consisteva nella possibilità di produrre e vendere tramite Comics Empower il proprio fumetto. Purtroppo scarsa diffusione e poca clientela hanno indotto Hasson a chiudere sito e store online solo dopo qualche anno.

100 Demon Dialogues di Lucy Bellwood

Quali altre possibilità esistono al momento per traslare un fumetto cartaceo in un fumetto accessibile? Se disponibile in formato ePub, il fumetto può essere navigato seguendo delle “regioni di interesse”: pannello/gruppo di pannelli, aree di testo, effetti sonori, ecc. Queste regioni possono aiutare il fruitore a indirizzare la propria attenzione su una porzione precisa della pagina, agevolandone la lettura. Altra opzione utile per rendere accessibili i fumetti è l’applicazione del codice Alt-Text alle immagini digitali. In una ipotetica versione digitale di un fumetto ciascuna delle immagini che lo compongono possono essere corredate da testi alternativi (o Alt-Text appunto), pensati appositamente per persone con disabilità visive. Si tratta di descrizioni testuali di immagini digitali incorporate nel loro codice HTML. Al passaggio del cursore sulle immagini con Alt-Text comparirà sullo schermo una stringa di testo letta da un suggeritore audio.
Le linee guida del W3C – World Wide Web Consortium, organizzazione internazionale non governativa che definisce gli standard di accessibilità alla Rete – assumono che i testi alternativi non debbano obbligatoriamente descrivere gli elementi visivi di un’immagine, quanto piuttosto comunicarne il significato. Gli Alt-Text, nel caso dei fumetti, potrebbero però non essere sufficienti a offrire un’esperienza avvicinabile a quella di una persona vedente. 100 Demon Dialogues di Lucy Bellwood è un buon esempio di fumetto accessibile dotato di immagini con Alt-Text e screen reader (suggeritore audio). I testi alternativi della versione digitale del fumetto spiegano sia la scena illustrata sia cosa c’è scritto nei testi del fumetto.

Shapereader di Ilan Manouach

Il linguaggio Braille offre ulteriori opportunità di accesso al mondo dei fumetti. Una delle sue declinazioni più interessanti è Shapereader di Ilan Manouach. Si tratta di una lista costantemente aggiornata di “tattigrammi”, ovvero di ideogrammi tattili associati a oggetti, azioni, emozioni, personaggi. Ogni tattigramma soddisfa criteri di semplicità, facilità di memorizzazione e distinguibilità rispetto agli altri. Ci sono forme abbinate a stati affettivi semplici come “gioia”, “paura”, “tristezza”, altre a stati emotivi più complessi come rimorso,disagio,sopraffazione. Ciascuna emozione ha tre gradi espressivi a seconda della sua intensità e questa scala si traduce a livello tattile in un graduale ispessimento della forma dei tattigrammi. La prima opera narrativa scritta con Shapereader si intitola Arctitc Circle, un romanzo di 57 pagine tattili con protagonisti due climatologi alla ricerca di tracce del cambiamento climatico. Nel mentre, immersi tra i ghiacci polari, dovranno fare i conti con gli interessi economici locali, gli attivisti e gli Inuit. Sensus: El Universo en Sus Ojos di Jorge Grajales (2015) è invece un fumetto con pagina a fronte scritta in Braille, mentre l’altra è illustrata da Bernardo “Bef” Fernandez. La storia è quella di un astronauta che diventa ipovedente dopo un atterraggio di emergenza su un pianeta sconosciuto. Uno dei suoi abitanti lo aiuterà a orientarsi e a capire la realtà facendo leva sugli altri sensi percettivi ancora funzionanti.

Life di Philipp Mayer

Life di Philipp Mayer (2013) è un fumetto realizzato con un linguaggio simile al Braille, in collaborazione con Nota, azienda danese esperta nella produzione di libri per persone con disabilità di lettura. Nelle sette pagine della versione cartacea di Life Mayer utilizza punti in rilievo all’interno di forme circolari per narrare una storia (volutamente) semplice. Compaiono sulla scena prima un personaggio, poi un altro e infine un terzo. Ciascuno di loro resta immobile per la maggior parte del tempo della storia finché non svanisce nel nulla. Mayer racconta con pochissimi elementi il ciclo e l’esperienza di vita di una persona: dalla solitudine alla compagnia, dalla famiglia a una nuova solitudine, quindi la morte. L’uso dei pieni e dei vuoti sulla superficie cartacea fanno di questo fumetto un testo soprattutto tattile piuttosto che visivo. A differenza dei fumetti mutuati dalla carta al solo formato audio, Life è un prodotto visivo e tattile, laddove la prima caratteristica non è nemmeno quella più importante. Secondo Meyer l’aspetto visuale di un fumetto è soltanto una delle modalità disponibili per rappresentare delle relazioni spaziali, per organizzare gli elementi confinati da una cornice o da una pagina cartacea/digitale. Philipp Mayer – così come Chad Allen e Guy Hasson – sposta quello che è considerato da sempre il baricentro imprescindibile di un fumetto – il suo linguaggio visivo – su altri aspetti che ne amplificano connotazioni, potenzialità e margini espressivi, ridefinendo il concetto stesso di fumetto.

In questa rapida rassegna sulle possibilità di lettura-ascolto di un fumetto da parte di persone con difficoltà visive non poteva mancare un’applicazione dedicata. Si chiama Vizling ed è un’App per telefoni cellulari che rende accessibili media come fumetti, libri di testo, mappe geografiche, opere d’arte, ecc. Utenti ciechi e ipovedenti possono facilmente interagire con la sua interfaccia, sulla quale comandi tattili e lettura esplorativa si combinano in modo semplice ed efficace. L’utilizzo del tatto, della vista e dell’udito consentono a qualsiasi fruitore di gestire l’applicazione secondo le proprie esigenze specifiche. Nel caso dei fumetti digitalizzati, Vizling legge le vignette nel momento in cui l’utente tocca lo schermo dello smartphone. A guidare la sua mano saranno segnali tattili o vibrazioni tattilo-sonore che lo aiuteranno a orientarsi nel layout, seguendo la corretta sequenza delle immagini illustrate.

Forse chi sta leggendo questo articolo avvertirà il tema della disabilità visiva – o magari il complesso universo delle disabilità umane – come qualcosa di distante da sé. Qualcosa che tutto sommato, fortunatamente, non lo riguarda. Per sperimentare in prima persona i problemi di accessibilità alla Rete ci si può collegare a Funkify, estensione per Google Chrome che simula le condizioni di navigazione di utenti “with different abilities and disabilities”. A seconda del simulatore scelto, Funkify modifica le pagine Web mostrandole così come le fruirebbe una persona affetta da una certa disabilità (motoria, visiva, cognitiva…). Da provare.

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