Potrebbe piovere in gennaio e febbraio

Boris e Paolo | QUASI |

Gennaio 2023

All’inizio dell’anno ci sono, sulla superficie del pianeta, più o meno 7 miliardi e 943 milioni di individui. Adesso, dodici mesi dopo, pare proprio che siano 8 miliardi e 119 milioni. Già, una massa indefinita di esseri umani che vivono, in media, 73,16 anni ciascuno. Quasi il 23% di tutta questa gente è sotto la soglia di povertà (vale a dire, ha meno di 6,85 dollari americani al giorno per vivere). E ci sono 117,2 milioni di persone esiliate dal proprio paese, per ragioni tutte molto diverse ma che fanno male allo stesso modo. Gente che non ha più un posto dove vivere perché, dannazione, non è vero che nostra patria è il mondo intero.

L’anno inizia con il giuramento del presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. Certo, nel tempo ha moderato le proprie posizioni ed è diventato un riformista, ma ci pareva comunque una buona notizia. Una settimana dopo, l’8, migliaia di sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro – un tipoche ha assunto di volta in volta posizioni da fascista sudamericano, inneggiando, in un paio di occasioni, a colpi di stato militari e a stragi necessarie – prendono d’assalto il Congresso nazionale, la Corte suprema federale e il palazzo presidenziale. Per ristabilire una parvenza d’ordine in serata, è necessario l’intervento della polizia militare.
L’anno inizia anche con la Croazia che adotta l’euro ed entra nello spazio Schengen, diventando così il ventesimo stato membro dell’Eurozona e il ventisettesimo dello spazio Schengen. L’Eurozona era stabile dal 2015, quando era entrata a farvi parte la Lituania; lo spazio Schengen dal 2011, con l’ingresso del Lichtenstein. Gli smottamenti dell’Europa saranno uno dei leitmotiv dell’intero anno.
Il 5 gennaio si celebrano i funerali di papa Benedetto XVI, morto il 31 dicembre 2022, e la chiesa cattolica ricomincia ad avere un solo papa alla volta. Certo uno era solo emerito e lo si teneva un po’ nascosto, ma c’era.
Il 16, a Palermo, i carabinieri del ROS arrestano il boss mafioso Matteo Messina Denaro, un tizio che sa un sacco di cose sulla trattativa mafia stato e ha responsabilità quasi certe in alcune stragi che bruciano ancora nelle carni di questo paese. Pare che, nei trent’anni di latitanza, abbia vissuto dove gli pareva, abitato con persone cui era facile risalire, goduto di vacanze elleniche sotto falso nome e che si fosse infine stabilito accanto a una caserma maggiore e ci passasse davanti quasi ogni giorno. Quando viene arrestato è malato di cancro: morirà il 25 settembre. La latitanza di Messina Denaro dura più o meno quanto la carriera politica di Silvio Berlusconi, una di quelle coincidenze che rendono la Storia ordinata, violata dal fatto che Berlusconi, mostrando poca attenzione all’eleganza delle cronologie, muore tre mesi prima dell’altro boss mafioso.

A fine mese Carlo Nordio, ministro della Giustizia, respinge la richiesta di revoca del regime 41-bis per l’anarchico Alfredo Cospito, da oltre cento giorni in sciopero della fame contro quel regime carcerario al quale è sottoposto dal maggio dell’anno prima.

Il 30, a Peshawar in Pakistan, un attentatore suicida si fa esplodere in una moschea, causando 84 morti e 220 feriti.

Nel corso del mese muoiono Gianluca Vialli, Jeff Beck, Marco Tropea, Russel Banks, David Crosby e Gina Lollobrigida. Nel Corso dell’anno quel cognome ci diverrà sempre più insopportabile perché lo assoceremo a un omonimo che copre con una disinvolta assenza di dignità una carica istituzionale.

QUASI dedica il mese – e il suo sessantesimo numero digitale – al tema “Porco diavolo!”, infilando nei suoi 31 articoli, il consueto riassunto delle vicende dell’anno precedente, un ricordo di Wolf Erlbruch scritto da Arabella, vertigini di alpraz, viewmaster di Alessandra Falca, mappaterre di Francesco Pelosi, Indagini sul west del Baro, accordi di un basso cui si tende a prestare poca attenzione di Lorenzo Ceccherini, gli ultimi passi della corsa dell’oritteropo di Omar Martini, gli esordi dei feticci di Titti Demi e della Facoltà di cazzeggio di Boris e Paolo.

Febbraio 2023

Il 2 febbraio la cometa di Neanderthal passa vicinissima alla Terra poco prima dell’alba. Appena 42 milioni di chilometri di distanza. L’ultima volta che è stata avvistabile dalla superficie del nostro pianeta è stata 50.000 anni fa; la prossima tra 50.000 anni. Questo significa che, la volta scorsa, un ipotetico osservatore collocato su quella cometa avrebbe visto noi bipedi scarsamente pelosi e incurvati, blandamente distribuiti sulla superficie del pianeta, avviare alcune pratiche distintive: iniziavamo a seppellire i morti, a vestirci di pelli di animali e a cacciare con metodi e tecniche complesse. Adesso, lo stesso ipotetico osservatore avrebbe visto quei bipedi numerosissimi, ovunque, intendi a modificare il pianeta per renderselo ostile e inospitale. Chissà cosa vedrà la prossima volta?

Il 3 gli Stati Uniti annunciano di aver abbattuto un pallone spia cinese che si spostava con un’elica dallo Yukon alla Carolina del sud. Pare che avesse a bordo l’equivalente di due auto cariche di materiali da spia. Nei giorni successivi, vengono identificati altri oggetti spia sopra i cieli statunitensi. 
Il 5, sull’Oceano Indiano, si forma il ciclone Freddy. Si rivelerà il ciclone tropicale a maggior persistenza e causerà 1.400 morti e un numero incommensurabile di feriti e danni alla proprietà in tutta l’Africa sudorientale.
Il 6 un terremoto di magnitudo 7,8 si abbatte tra Turchia e Siria: 59.000 morti e 121.000 feriti.
Il 14 febbraio, quasi fosse una dichiarazione d’amore per l’umanità, il Parlamento Europeo approva il divieto della vendita di automobili a benzina o diesel, per combattere il cambiamento climatico e favorire i veicoli elettrici. Siamo disposti a morire per delle idee, ma di morte lenta: il divieto diverrà esecutivo nell’Unione Europea, a partire dal 2035.

Il 21 Putin annuncia la sospensione per la Russia dagli accordi New START, una sigla che sta per Strategic Army Reduction Treaty, che definisce il modello di contenimento degli arsenali di armi di distruzione di massa degli Stati Uniti e della Russia. Tre giorni dopo si celebra il primo compleanno dell’invasione russa dell’Ucraina.

Il 23 febbraio si conclude a Los Angeles, con una condanna a 16 anni che porta l’ammontare di quelli che passerà in carcere a 39, l’ultimo processo a Harvey Weinstein. Una manciata di giorni prima, a Milano, c’è stata l’ultima udienza del “Ruby Ter” (processo durato sei anni), durante il quale Silvio Berlusconi viene assolto per non aver commesso il fatto. Il fatto non commesso non riguarda gli abusi sessuali ma la corruzione in atti giudiziari.

Nella notte tra il 25 e il 26 un’imbarcazione salpata dalle coste turche si è arenata su una secca a poche decine di metri da Cutro. La barca viene distrutta dalle onde. A bordo ci sono almeno 180 persone. I morti accertati, quelli i cui corpi sono stati ritrovati, sono 94. Nel corso del 2023 i morti accertati nelle acque del Mediterraneo sono 2.571. Se quello è il mare Nostrum, nostra è anche la responsabilità.

Nel corso del mese muoiono Paco Rabanne, Daniel Defert, Burt Bacharach, Leiji Matsumoto e Rachel Welch.

Il sessantunesimo numero di QUASI, sviluppatosi nel corso di febbraio ha come tema “Allerta AI”.

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(Quasi)