A. 3 – Pagine 10-11, again

Alessandro Lise | Leggere Rusty Brown |

Riprendo velocemente l’uso della doppia griglia.

Ancora sulla doppia griglia

Il discorso non cambia: il lettore è libero di leggere come vuole queste pagine, nell’ordine che preferisce; tuttavia il fatto di inserire due linee narrative nella stessa pagina ci dà l’indizio di come Ware pensa che debbano essere lette le tavole: prima la parte sopra, poi la parte sotto. C’è chiaramente una gerarchia: la vicenda Rusty Brown, oltre a essere anticipata nel titolo, ha, come abbiamo visto, le vignette più grandi; queste vignette vengono prima, di quelle piccole di Chalky White, perché, banalmente, sono sopra. Ma non sono su pagine diverse. Ware aveva diverse scelte per raccontare le due storie: 1. fare una doppia pagina su Rusty Brown, e poi una doppia pagina su Chalky White, ma questo avrebbe allontanato troppo le due storie (nello spazio, e quindi nel tempo); 2. poteva anche inserire Rusty Brown su pagina sinistra, Chalky White in pagina destra: ma questo avrebbe dato troppa rilevanza a Chalky, avrebbe reso la doppia pagina esteticamente problematica e avrebbe fatto diventare molto più difficile il lavoro di sincronizzazione.

A proposito di sincronizzazione

Ma è vero che le due vicende sono in contemporanea? A pensarci bene, i racconti potrebbero essere sfasati temporalmente e raccontare, in parallelo, le vite di due personaggi in epoche diverse: non è così, e lo vedremo bene nelle pagine successive, quando Ware disegnerà sequenze identiche da due punti di vista diversi. Già qui, comunque, c’è un segnale stilistico che unisce le due storie: il fiocco di neve che cala dal cielo sovrasta le prime vignette (che, ricordo, partono con un campo lungo dall’alto), come se il nostro occhio seguisse, contemporaneamente, il girare su sé stesso del fiocco, e il suo volteggiare verso la finestra di Chalky Brown. Il fiocco di neve unisce le due vicende: entrambe le case hanno subito la stessa identica nevicata.

Il fiocco di neve

Sei vignette tonde ci descrivono (con mezzi essenziali e un’estrema efficacia) il volteggiare del fiocco su sé stesso. Le prime cinque vignette hanno lo sfondo colorato, opaco, dello stesso colore grigio/azzurro del cielo. La prima e la quinta vignetta sono identiche, così come la seconda e la quarta. La terza è leggibile solo in relazione con le altre: se la isolassimo, sarebbe per noi solo una linea bianca in un cerchio grigio. La sequenza, invece, ci permette di vedere, in questa linea, quello che non potremmo vedere neppure con il microscopio: un fiocco di neve di profilo!

L’ultima vignetta della colonna è senza sfondo: scorgiamo, dietro al fiocco di neve la casa di Chalky White in avvicinamento. All’inizio non è ovvio che le due case siano diverse, ma se facciamo attenzione possiamo quantomeno rilevare, oltre al colore, due architetture leggermente diverse (una in muratura, l’altra in parte in legno). Siamo praticamente sopra alla casa di Chalky. Abbandoniamo dunque il punto di vista del fiocco di neve (la focalizzazione sul fiocco di neve?) per guardarlo, adesso sì, scendere. La sequenza procede in orizzontale con altre due vignette tonde, unite da una linea nera, dello stesso spessore del bordo delle vignette. Il fiocco di neve si allontana da noi, come se procedesse più velocemente del nostro sguardo, fino a diventare minuscolo e a confondersi sulla neve depositata alla finestra di Chalky.

L’effetto caduta si ottiene giocando su più piani: il fiocco di neve si rimpicciolisce come se lo vedessimo sempre più lontano; e così si rimpiccioliscono anche le vignette tonde della sequenza che lo contengono. Le vignette tonde, che prima si sovrapponevano e sbordavano dalle vignette quadrate, adesso sono competamente inserite dentro, e sono unite da una linea nera, dello stesso spessore del bordo delle vignette stesse. La distanza tra le vignette non è uniforme: va allungandosi, così come si allunga la linea che le unisce: altro indizio che il fiocco di neve sta percorrendo, in un volteggio abbastanza lineare, una discesa.

E infine, la linea si trasforma in una freccia quando il fiocco si posa sul davanzale di Chalky. Lo sfondo nero della finestra impone, per leggibilità, un cambiamento di colore alla linea che diventa dello stesso colore del fiocco di neve, come se lo vedessimo, a questo punto, miniaturizzato e inglobato nel mucchio di neve d’arrivo.

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