Bagatelle per un Alph-Art

Un coatto cibernetico più umano dell’umano

Nel 1984 ho sedici anni e Stefano Tamburini ventinove. Ho sentito parlare di lui marginalmente e non sono – ancora – un lettore di “Frigidaire”. Quelli svegli della mia generazione, forse, già frequentano quella rivista. Godono della luminosità delle stelle di Andrea Pazienza, Filippo Scòzzari, Massimo Mattioli, Tanino Liberatore e, appunto, Tamburini. Io non sono […]