Cerebus vol. 7: “Flight” (ottobre 1991 – settembre 1992)

Omar Martini | La corsa dell’oritteropo |

Nei “secondi 150 albi” della serie, che iniziano con Flight, c’è sia un cambio di ritmo e approccio nella narrazione e nella materia del racconto sia un cambio nella suddivisione della materia. Quello che comincia con il n. 151 è Mothers & Daughters, un ciclo (il secondo per lunghezza) che copre 50 numeri e che viene suddiviso in quattro libri (Flight, Women, Reads e Minds): abbandonata l’idea di avere dei lunghi tomi (come era successo in precedenza con Church & State), si continua con la scelta di raccolte più agili, come era stato il caso del cosiddetto racconto Melmoth.

Come anticipato nel testo precedente, ora tutto diventa molto più fluido ed elementi diversi si mescolano e si fondono gli uni con gli altri: la fine del libro precedente è il prologo di questo ciclo; giocando con le singole parole, i termini che compongono i titoli dei libri formano una frase leggermente sgrammaticata ((Women Reads Minds Guys, cioè “le donne legge le menti, ragazzi”), ma questo sottotesto non è limitato esclusivamente a Mothers & Daughters: inizia infatti con la seconda parte di questo lungo arco narrativo e si conclude con il volume successivo; due nuovi episodi di Mind games si susseguono l’uno all’altro, riprendono gli elementi grafici e tematici precedenti, ma “perdono” la compattezza originale, inserendo anche situazioni diverse che spezzano la continuità del viaggio onirico di Cerebus. È come se nella prima metà Dave Sim si sia allenato nelle regole della narrazione e abbia sperimentato il più possibile, mentre in questa seconda metà, ormai sicuro delle proprie capacità creative, si sia lasciato andare in maniera fluida, disinteressandosi di una potenziale fredda e perfetta costruzione della storia, preferendo al contrario un flusso di racconto più libero, il cui unico vincolo rimane quello di concludere la storia con l’albo n. 300. 

Continuando la sequenza della fuga con cui si era concluso Melmoth, si prosegue con l’attacco di Cerebus alla setta delle ciriniste. Questa lunga sezione presenta un ritmo decisamente sincopato e la violenza rappresentata in questo susseguirsi di uccisioni è un’esplosione inaspettata rispetto ai modi e alla materia raccontata fino a quel momento. Questa parentesi di azione lascia poi lo spazio a una narrazione leggermente più “tradizionale” (sebbene inizino a essere presenti testi scritti di lunghezza diversa che illustrano i concetti alla base delle varie filosofie che si confrontano e contrastano): c’è una costante alternanza di situazioni parallele che approfondiscono i filoni e i personaggi della vicenda, attribuendo quindi alla storia un taglio molto più complesso e rendendola più la descrizione di un mondo, con le sue lotte di potere e di ideologie, che la “semplice” storia di un singolo personaggio che incontrerà il proprio destino finale nell’ultimo numero della serie.

Per tutti questi motivi, la scelta delle immagini non è più focalizzata esclusivamente su Cerebus, come era all’inizio, ma spazia in maniera più libera.

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