1.
Nosferatu definisce con chiarezza l’atmosfera – buia cupa spaventosa – entro cui devono muoversi i vampiri. Max Schreck interpreta per la prima volta Dracula e, benché la natura erotica del vampiro non sia mai nascosta, è molto lontano dagli sguardi neri e profondi di Bela Lugosi, Christopher Lee, Gary Oldman, Tom Cruise, Brad Pitt fino a Colin Farrell.
Il grande successo di Bruno Martino si esaurisce in una quindicina d’anni, tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Settanta. Far partire una sua playlist (scegline una a caso e avrà la medesima composizione di una delle innumerevoli raccolte di grandi successi che puoi trovare nell’angolo dei CD nascosto tra rustichelle e camogli in autogrill) continua a mettermi allegria. Soprattutto una canzone dedicata a Dracula che, pure lei, riesce a smussare pesantemente la carica erotica del vampiro. [Paolo]

2.
Parlare di Nosferatu senza citare Werner Herzog è immorale. In fondo il regista tedesco ha realizzato un remake del film di Murnau allo scopo dichiarato di riconnettere la propria opera alla grande tradizione cinematografica tedesca, definendo personalmente il posto che vuole avere nella storia del cinema. Il suo Nosferatu, interpretato da Klaus Kinski ricalca le fattezza spaventose di quello di Schreck. Eppure, nonostante gli incisivi puntuti (davvero raccapriccianti), è una creatura né morta né viva fatta di carne sangue e sesso. Questo pezzo, dalla colonna sonora del film, mi infigge, tra le seconda e la terza vertebra, una scossa di assoluta inquietudine. [Paolo]

3.
A proposito di colonne sonore. Il 2 marzo 1982 moriva Philip K. Dick. Ci manca da quarant’anni e non lo abbiamo ricordato a dovere (l’unico in redazione a protestare con veemenza è stato il bassista). Prima di morire pare abbia fatto in tempo a vedere Blade Runner di Ridley Scott (che era in postproduzione e sarebbe stato distribuito l’estate successiva) e pare anche – ma queste sono cose che si dicono sempre dopo – che abbia apprezzato.
In quel film c’è questa canzone che parla di baci e, sebbene non tiri in ballo il binomio bacio/vampiro, la voglio riascoltare. «One more kiss, dear, one more sigh / Only this dear, is goodbye / For our love is such pain and such pleasure / That I’ll treasure till I die». Vampirica, eh? [Paolo]

4.
Il mio amore per Francis Ford Coppola non perdo occasione per raccontartelo. Quello invece che provo per Annie Lennox non è amore, è proprio attrazione sessuale. Che questa canzone chiuda il film di Coppola dedicato al Dracula di Stoker, non è certamente un caso. [Boris]

5.
Tutto il mio immaginario di serie B in una canzone. [Boris]

6.
Paolo mi ha rubato il Cha Cha Cha! Mentre Boris la Lennox.
Allora parto subito con una perla che viene dalla colonna sonora di Buffy: Transilvania Concubine. [Monia]

7.

Poi…
The Taste of Blood in Only Lovers Left Alive, i miei vampiri preferiti di sempre. [Monia]

8.
Io intanto ci metto questa. [Lorenzo]

9.
Uno dei pochi pezzi totalmente strumentali degli Iron Maiden è, guarda un po’, Transylvania. Strumentale, appunto, per cui non ho idea se il pezzo, al di là del titolo, voglia evocare un qualche riferimento a denti acuminati, vampiri e compagnia.
Insomma, riferimento da playlist debole, l’ammetto.
Però scelgo il link da YouTube con la versione “solo audio” tratta dall’album, con Eddie The Head in primo piano. Non ha denti acuminati, non è un vampiro, ma un po’ fa paura, no? NO? [baro]

10.
Roy Erickson – Night of the vampire [Lucia]

11.
Sinead O’ Connor
– Vampire [Lucia]

12.

Ah, grat, Buffy!
Allora, dall’episodio mitico Once more, with feeling, il musical interamente scritto da Whedon (ah… era prima di Marvel, quando face il suo capolavoro assoluto) il vampiro Spike (ti amo Spike! Sposami!) canta Let me rest in peace. [Arabella]

13.
Zanne… tante zanne… per una versione discreta (quasi un compitino) di un grande pezzo. Il film mi fece leggere il primo romanzo del ciclo di Lestat… ma poi mi fermai solo a quello. [Omar]

14.
Dimenticavo questa perla. Vamp! [Monia]

15.
Riuscite a smettere di ascoltarla? [Boris]

16.
Ora dico un’eresia fuori dallo zeitgeist: a me i vampiri annoiano a morte. Da sempre. Per cui guardo Murnau e Herzog per i film in sé, non per il mito. E lo stesso Coppola. Ah, no, quello lo guardo anche perché rido sempre come un matto pensando che Gary Oldman quando si aggira per le strade di Londra è uguale a Zucchero. [Francesco]

17.
Dopodiché, il vero vampiro del mio immaginario è Giolindo. [Francesco]

Ti è piaciuto? Condividi questo articolo con qualcun* a cui vuoi bene:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

(Quasi)