Cara Cinema Fermo Posta,
noi di (Quasi) – la rivista che non legge nessunə – abbiamo un’attenzione maniacale per le minoranze. Ogni mese scegliamo un tema, e ogni volta cerchiamo di rivolgere lo sguardo verso chi di solito resta fuori campo.
Questo mese ci siamo spinti un po’ oltre. Abbiamo deciso di occuparci della minoranza per eccellenza, quella cui nessuno dedica mai vera attenzione: i ricchi.
Sono pochissimi: a contarli, bastano le dita della redazione di Forbes. Più rari del rinoceronte di Giava, meno osservati di un neutrino. Eppure anche loro, nel loro modo strambo, soffrono.
Ci siamo chiesti: chi si prende cura del dolore dei ricchi? E in particolare: chi li accompagna durante le loro vacanze – quelle che possono fare quando vogliono, dove vogliono, ignorando stagioni, ponti, ferie comandate, last minute e overbooking?
Abbiamo pensato che mancasse una rivista di villeggiatura adatta a loro. Niente cruciverba, niente oroscopi, niente recuperi estivi. Solo una domanda urgente: quali film dovrebbero vedere i ricchi in vacanza?
È qui che entri in gioco tu.
Ti va di aiutarci? Di indicare ai ricchi – con la tua solita grazia, e il tuo sguardo cinematografico – una manciata di visioni che possano aiutarli a sopportare il peso del privilegio?
Con affetto e molta stima,
(Quasi)
Carissima (Quasi),
è un onore ricevere una lettera da te. Pensando alla tua richiesta, la prima cosa che mi è venuta a mente è che le vacanze dei ricchi sono un’entità ineffabile: sono vacanze da che cosa, esattamente? Se la guardi da questo punto di vista, non stupisce che per questa minoranza andare in ferie sia così difficile. Subito i film ci vengono in aiuto per esplorare questo concetto e, si spera, dare una mano alla causa. Ecco la mia piccola lista di titoli per i poveri ricchi in vacanza:

1) “Trouble in Paradise” (il cui titolo italiano purtroppo è “Mancia competente”): nella classica commedia sofisticata pre-Code di Ernst Lubitsch, del 1932, i simpatici truffatori Lily (Miriam Hopkins) e Gaston Monescu (Herbert Marshall), che si fingono rispettivamente un barone e una contessa, si incontrano a Venezia per poi continuare la bella vita a Parigi, dove si organizzano per raggirare la ricca Mariette Colet (Kay Francis). Madame Colet non è soltanto danarosa, è pure bella, fascinosa e di animo nobile. Più di tutto, soffre la noia e la solitudine: la sua azienda, che produce profumi, è portata avanti dai suoi impiegati, mentre lei è costretta a spostarsi da un party al palchetto di un teatro, senza trovare pace, e nemmeno poter andare in vacanza! Mariette, in queste condizioni, non può che cadere nella trappola sentimentale di Gaston. Ma è tanto bella e nobile che lui ne rimane colpito, la truffa non va come dovrebbe, eppure lei alla fine deciderà di lasciare all’elegante coppia di ladri la sua collana di perle, in un impeto di dignità. Resterà sola nella sua casa di Parigi, a consolarsi con il suo champagne quotidiano. Povera Madame Colet!

2) “Indiscreto” (“Indiscreet”): nell’attacco di questa commedia romantica di Stanley Donen del 1958, Anna Kalman (Ingrid Bergman), una celebre nonché super ricca attrice teatrale, è appena tornata a casa in anticipo dalle sue vacanze a Maiorca, a causa di una delusione amorosa. I suoi piani originali prevedevano di restare sull’isola per qualche mese, ma, in fin dei conti, senza l’amore a distrarla, le è passata la voglia. Inoltre, è evidente che a Londra, dove vive, al momento non sta lavorando e può dedicarsi a cene, spettacoli e mostre tutti i giorni, per cui, quella di Maiorca, che razza di vacanza era? Si fa confusione, così… Appena tornata, Anna fa conoscenza con Philip Adams (Cary Grant), un economista esperto, mostruosamente facoltoso, che se la sta tirando con la NATO riguardo un posto che gli è stato offerto. Ne nasce un amore clandestino (così crede Anna), non proprio segreto nonostante la leggendaria discrezione di Philip, dato che i due non solo si incontrano a casa di lei, che ospita un maggiordomo e una governante, ed è situata in un palazzo dotato di portiere, ma sono sorvegliati dalla NATO. L’amore fa tanto bene ai protagonisti che lei decide persino di lavorare, e lui di accettare il posto, con sede a Parigi, fatto di cui lei si rallegra: abitando a Londra, è proprio dietro l’angolo! Che vuoi che sia prendere un aereo, per un finesettimana o anche solo una serata? Che cosa sono i soldi del biglietto, a confronto con l’amore? Anche a parte questa storia di Cary Grant pendolare, la sceneggiatura del film è costellata di scambi demenziali, come nella scena in cui Anna insiste perché la servitù esca in permesso, ma la governante proprio non vuole lasciarla sola, o in quella, mitica, in cui vuol noleggiare uno yacht per un mese ma scopre che Philip lo ha appena comprato per regalarglielo. “Vorrei che fossi uno spiantato!”, se ne esce allora Anna, e subito dopo: “Chissà se l’avrei detto, se non mi avessi appena comprato uno yacht!”. Non lo sapranno mai: povera Anna, povero Philip!

3) “È ricca, la sposo e l’ammazzo” (“A New Leaf”): in questa commedia nera del 1971, scritta, diretta e interpretata da Elaine May, Henry Graham (Walter Matthau) è un ex milionario che si rende conto improvvisamente di non avere più un soldo. Tagliato fuori dalla società dei suoi (ex) pari, nonché detestato da tutti, compreso l’impiegato di banca che gestisce il suo conto (una scena che ogni volta mi ammazza), questo disadattato egocentrico, abituato al lusso, che non ha mai lavorato in vita sua non sa più che cosa deve fare. Povero Henry! Per fortuna incontra Henrietta Lowell (May), una studiosa di botanica imbranatissima e molto abbiente, e si mette in testa di risolvere i suoi problemi sposandola e poi liberandosi di lei. I ricchi corrono un rischio molto più alto dei poveri di finire ammazzati per la loro eredità, ci avete mai fatto caso? Povera Henrietta!

4) “Incantesimo” (“Holiday”): questa commedia del ’38 di George Cukor, basata su di una commedia di Philip Barry, giuro, è un capolavoro! Quindi fatemi il piacere di guardarla tutti, pure se non siete ricchi né lontanamente in vacanza. Ma torniamo in tema. Jonathan “Johnny” Case (Cary Grant) e Julia Seton (Doris Nolan) si incontrano sul Lake Placid e decidono di sposarsi subito, ancor prima che lui venga a sapere che la sua promessa è figlia del banchiere Edward Seton, tremendamente ricco. Johnny, di origini umili, ha lavorato per tutta la sua vita, ma ora – come confida alla sorella di Julia, Linda (Katharine Hepburn) – ha deciso di smettere. Vuole prendersi una lunga vacanza, la “holiday” del titolo, allo scopo di trovare il senso della vita. Naturalmente il suo proposito non viene esattamente accolto con gioia nella famiglia Seton, rigida e chiusa nella sua lussuosa routine. Si tratta di un microcosmo spietato e opprimente, in grado di rovinare i figli. Linda, che da subito ci appare come un’estrosa outsider, ha le risorse per liberarsi… Mentre il povero Ned (Lew Ayres), fratello di Linda e Julia, ci rimane sotto. Povero, ricco sfondato Ned!

5) “Caccia al ladro” (“To Catch a Thief”): potevo non consigliare ai nostri ricchi questo Hitchcock da cartolina del 1955? Sulla Costa Azzurra, la ricca vedova Jessie Stevens (Jessie Royce Landis) e sua figlia Frances Stevens (Grace Kelly), in vacanza in un albergo di lusso, fanno la conoscenza di John “The Cat” Robie (Cary Grant), ladro di gioielli che si è ritirato dal crimine. C’è un altro ladro in azione, e tra una sfilata e l’altra dei mirabolanti abiti di Grace Kelly si snoda una trama gialla. Fortuna che ha incontrato un rapinatore, altrimenti Frances si sarebbe annoiata a morte, con la sua penosa vita da ereditiera modaiola. Povera Frances!
Che dici, cara (Quasi), le mie prescrizioni riusciranno ad alleviare almeno un po’ la pena dei ricchi in vacanza? Troveranno il tempo di assumerle, tra la noia mortale di un mare tropicale e la scocciatura di un ristorante stellato? Lo spero tanto. Se anche un solo ricco si distrarrà per qualche istante dalla malinconia di un tramonto in barca a vela grazie alla mia rubrica, saprò di aver fatto qualcosa di buono in questo mondo!
Ti abbraccio,
Tua Cinema Fermo Posta
Cinema Fermo Posta è un blog di terapia cinematografica: a chi manda una lettera in cui racconta un suo problema, CFP risponde con la prescrizione di un film come cura. L’indirizzo a cui spedire le lettere è: cinemafermoposta@gmail.com. La trovate anche su Instagram, Substack e Facebook.
Una risposta su “Fermo Posta: Il cinema dei ricchi”
Dario Orso
Le scelte di Caterina sono, come al solito, superlative.