Zolletta (per Enzo G. Baldoni)

Quasi | Posteria |

La mattina del 23 giugno di quest’anno, le spoglie di Enzo Baldoni, ucciso in Iraq il 26 agosto 2004, sono tornate a Milano.

Enzo Baldoni, è stato per noi una figura di riferimento, e non solo per le sue traduzione a fumetti. Ci piace ricordarlo con questa lettera che Alessio Lega, immagina gli abbia scritto Honey Huan, “Zolletta”, personaggio del fumetto Doonesbury di Garry Trudeau, che in italiano era tradotto proprio da Enzo Baldoni.

C’è come un lampo d’ironia
Che aggiusta il naso tra gli occhiali
E son tornati tutti uguali
I giorni qui che via per via

Traverso viale Papiniano
Parcheggiati come spine
In gola a tutte le mattine
Fanno mercato clandestino

Di una tristezza vietnamita
Che serba amore anche a chi muore
C’è una zolletta di dolore
Appassionata della vita

C’è qui Zolletta che si scioglie
In un caffè di Monte Nero
Il fricchettone un po’ in pensiero
Lo zapatista con le doglie

E siamo qui che ti scriviamo
Del dilagare dell’agosto
Nell’obbiettivo sovraesposto
Come tre passeri su un ramo

Tu ragazzaccio straordinario
T’è parsa proprio una trovata
Sbatterci in faccia la giornata
Testimoniare in solitario

Con la tua foto tutta mossa
Che ci confonde ogni certezza
E mo’ la consapevolezza
È sbigottita, zuppa e scossa

Ci resta aperta sulle mani
La scelta fra il colera e il tifo:
Fra i bombardieri americani
E i tagliagole che fan schifo

Per questo tu te ne sei andato
A curiosare in mezzo al fuoco
Lasciando al mondo sconcertato
Tutta la serietà del gioco

Vabbè Baldoni qui Milano
Conserva ancora il tuo passaggio
Come il sorriso del coraggio
Che spero ci fiorisca in mano

Vabbè Baldoni, statti bene
Qui per non piangere ridiamo
E al tuo sorriso ci speriamo
Che un po’ da piangere ci viene

Vabbè Baldoni, senza fretta
Ci rivediamo certamente
Sai che non mollo facilmente
Ti aspetto. Sempre tua. Zolletta.

Queste le parole con cui Alessio introduce la canzone quando la esegue dal vivo:

Chi come me è stato per lungo tempo lettore di Linus ha imparato a conoscere un nome, come quello di uno che faceva reportages deliziosi dal Chiapas insorto, e poi come soprattutto la firma delle fondamentali traduzioni di Doonesbury, una delle più belle strip americane.

Questo nome era Enzo G. Baldoni.

Questo nome è diventato noto a tutti, e presto è stato fatto molto per farlo scomparire dalla mente di tutti, come forse una delle più sfortunate fra le vittime illustri (perché ce ne sono centinaia di migliaia non illustri…) di questa ennesima sporca guerra. Per un po’ ho pensato a scrivere qualcosa, perché io adoro i piccoli dimenticati, e poi alla fine è sorto dentro di me uno dei personaggi a cui lui ha dato voce come traduttore per tanto tempo, un personaggio che si chiama Zolletta, ed è una specie di deliziosa schiava d’amore e ho immaginato che Zolletta scrivesse la lettera che io mi sentivo di scrivere a Enzo G. Baldoni.

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