Ho finalmente riletto un romanzo per intero. L’ho scritto male. Sono riuscito ancora una volta, dopo molto tempo, a leggere un romanzo per intero. Ora si capisce meglio. Ah, vi comunico che non ho nessuna intenzione di preoccuparmi se sto spoilerando il romanzo in questione. Quindi, quando si arriverà a parlarne, procederete a vostra discrezione. […]
Tag: T.S. Eliot
Ogni sorriso è un prigioniero
Se mai dovesse, remota ipotesi, sorgervi la curiosità di come funziona la redazione di QUASI preparatevi a una cocente delusione: non c’è un corpus di regole, solo un campo di gioco piuttosto essenziale definito grazie alla frequenza di pubblicazione e al riferimento tematico monografico del periodo. Non molto di più o, almeno, quel che arriva […]
Nacht und Nebel
Scrivere nella settimana successiva a quella di un pezzo emotivamente e materialmente impegnativo come quello della settimana passata è decisamente, ulteriormente difficile. Dopo aver evocato fantasmi imperituri che affliggono la società umana quali lo sdilinquimento per i dittatori sanguinari, il terrore della libertà, l’amore appassionato per il procurare morte e sofferenza, dopo aver recuperato pezzi […]
La valigia mitica
Quando alle superiori il professore di lettere ci spiegò il metodo poetico utilizzato da T.S. Eliot per scrivere The Waste Land (e quindi anche da Ezra Pound, che della Terra desolata fu il geniale e necessario editor)– ovvero quel metodo attribuito anche all’Ulysses di Joyce e che i critici definiscono mitico – ci disse di […]
Simple Sabotage
Uno dei sottintesi più fastidiosi e nocivi dello stereotipo della cicala in epoca moderna è che l’insetto canterino sia l’epitome del fancazzismo e del conto che tocca pagare se non si è stati operosi, lavoratori e previdenti. Ma soprattutto che sia una virtù non divertirsi. Mentre la cicala, vuoi di Esopo o La Fontaine, suona […]
Suricati del dubbio (cazzi fritti light)
Le teorie filosofiche sulla verità, almeno per quel poco che posso saperne (ed è una buona cosa che ne sappia veramente poco), frugando nella memoria rinforzata a colpi di Wikipedia, sembrano slittare, nell’arco del XX secolo e oltre, lungo un pendio parecchio ripido e scivoloso che rimette invariabilmente nello stesso stretto pozzo artesiano le cui […]
Opus Minimum
Il T.S. Eliot che preferisco, anzi, meglio, l’unico che conosco, è quello di prima dei Quattro Quartetti. Non mi sono mai spinto oltre – probabilmente per non incontrare troppo del conservatore «anglo-cattolico» [sic], del convertito un po’ retrivo, del «sistemato» alla Faber & Faber. È sempre un brutto affare quando finisci troppo dentro la biografia […]