L’almanacco dell’anno prima: novembre e dicembre

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Riassunto: gennaio e febbraio, marzo e aprile, maggio e giugno, luglio e agosto, settembre e ottobre.

Novembre

Il 3 è il martedì successivo al primo lunedì di novembre. Se questa frase ti sembra incomprensibile significa solo che non sei un appassionato di politica statunitense. Se lo fossi, ti alzeresti dal letto come Anna in Frozen, gridando «It’s coronation day!». Gli statunitensi chiamano quel giorno, con meno precisione, “Election Day”. La durata riferita al singolo giorno è puramente putativa. Il voto postale con le sue regole differenziate per stato, il processo di registrazione degli elettori e la relativa lotta per la soppressione del voto, , le assegnazioni dei singoli Stati chiamate dalla AFP, l’attribuzione dei grandi elettori con la mira alla soglia dei duecentosettanta, i meme sullo spoglio in Arizona, le dichiarazioni di vittoria dello sconfitto, l’atmosfera da reality show bacato, con la sua coda di decine e decine di (inutili) azioni giudiziarie dura per settimane, mentre la più «grande democrazia del mondo» si trasforma nel sostrato di coltura più ricco per il SARS-CoV-2. Il confronto tra Donald Trump e Joe Biden si conclude con il risultato che sai e speriamo che la Cosa dei Fantastici Quattro torni presto a essere il mostro arancione più famoso del mondo.

All’indomani della conferma della sconfitta elettorale di Trump, due aziende farmaceutiche annunciano la conclusione delle sperimentazioni sul vaccino per il COVID-19. La scelta di attendere la conclusione delle elezioni per dare risalto alla notizia ha sicuramente motivazioni politiche profonde: non riusciamo a capire quali. La cosa che ci sembra più probabile – ma non abbiamo poi ‘sta gran capacità di analizzare fenomeni di quell’entità – è che, se vuoi dare il massimo risalto al tuo titolo in borsa, devi aspettare che i media siano disposti a prestare attenzione solo alla tua notizia.

Da quel momento parte la gara a chi ci ha il vaccino più grosso. Il mio produce risultati positive nel 90% dei casi! Il mio nel 92%! Il mio nel 94,5%! Il mio nel 95%! Il mio si conserva per un mese in frigorifero! E via così in un gran ballo, mentre il Titanic si avvicina a quel gelido oggetto galleggiante.

Intanto, entro la fine del mese, i casi di COVID-19 censiti sono oltre 60 milioni.

Ci lasciano: Gigi Proietti; Diego Armando Maradona e Daria Nicolodi.

I temi delle settimane di QUASI sono: “Romanzo Nero”, “Senza passare dal via”, “True Lies” e “Orient Express”. Esordiscono Sergio Rossi, che si dedica in particolar modo alle memorie d’infanzia, Aba Versari, che mostra una scrittura limpida e immaginifica, Francesco “baro” Barilli, che inaugura la rubrica “Il tradrittore”, colui che traducendo tradisce un po’ le intenzioni dell’autore, ma rimette dritto il senso del testo.

Per Minimum Fax esce Ripartire dal desiderio, primo libro di Elisa Cuter, studiosa che leggiamo con vivo interesse sulle pagine del “Tascabile”. In copertina, il saggio riporta un’immagine rivoluzionaria potentissima: falce e dildo incrociati. Un anno durante il quale la nostra mobilità è stata ridotta ai minimi termini. Dobbiamo davvero ripartire dal desiderio.

Dicembre

All’inizio di dicembre la Russia avvia la vaccinazione di massa della popolazione. Pochi giorni dopo, parte anche la campagna di vaccinazione inglese. A metà mese è la volta degli Stati Uniti e del Canada. In Italia si aspetta il taglio del panettone: si prevede di vaccinare metà della popolazione entro settembre 2021.

Alle 23 ora di Londra del 31 dicembre il Big Ben batte i suoi rintocchi per segnare l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, ultimo passaggio di una storia non particolarmente edificante, messa in moto dall’idea dissennata dell’allora primo ministro Cameron di vincere un referendum sulla permanenza nell’Unione. Non l’ha vinto e non ha neppure provato a ricordare che il referendum nel suo paese è un istituto consultivo. Una banda di ragazzi del Bullingdon Club, con aiutini da Mosca, ha fatto un casino clamoroso e noi restiamo, un po’ rattristati, nell’incertezza se acquistare o meno prodotti albionici online, nel timore di saperli bloccati alla frontiera nelle maglie di regole imprecise.

Dicembre è un mese particolarmente crudele. Si porta via: Richard Corben, un disegnatore che per tutta la vita ha mostrato una potenza che non accennava a diminuire, apparendoci immortale; Gigi Dall’Aglio, regista teatrale immenso; Paolo Rossi, che ha rappresentato i nostri sogni negli anni Ottanta; Kim Ki-duk, il regista di Ferro 3, un film che ci ha cambiato la vita; John le Carré, proprio lui.

I temi delle ultime settimane di QUASI del 2020 sono: “Inversione a U”, “Wish You Were Here” e “Diventare disumani”. Esordiscono sulle pagine di QUASI il wrestler Onorevole Beniamino Malacarne, altrimenti conosciuto con il nome di Stefano Tevini, con la rubrica “Squared Circle” e Carlotta Vacchelli con “Charlie don’t surf”.

Panini, editore italiano di DC Comics dallo scorso febbraio, porta in libreria l’edizione omnibus di Gotham Central di Greg Rucka, Ed Brubaker, Michael Lark e Stefano Gaudiano. Quanto è complessa la vita del dipartimento di polizia di una città infestata da supercriminali che si fanno fermare solo da uno psicopatico miliardario che va in giro vestito da topo svolazzante.

Sempre Panini pubblica la nuova edizione di Lone Wolf & Cub di Kazuo Koike e Goseki Kojima. È semplicemente uno dei fumetti più belli e importanti di sempre.

Star Comics ripubblica finalmente Phantom Stalker Woman di Minetaro Mochizuki, un autore che, dopo Tokyo Kaido e Chiisakobe, dobbiamo guardare con sempre maggior attenzione.

Il 10 dicembre 2020 CD Projekt, azienda famosa per The Witcher 3: Wild Hunt, rilascia il videogioco Cyberpunk 2077, il nuovo open world fantascientifico che avrebbe dovuto stracciare ogni record. Atteso da quasi dieci anni, vincitore di numerosi premi e recensito in termini entusiastici ancora prima dell’uscita, con la partecipazione di Keanu Reeves come uno dei personaggi principali e con numerose aziende che avevano già acquisito il licensing (fumetti, action figure, energy drink, scarpe da ginnastica, …), dopo una settimana questo successo annunciato si trasforma nella più “grande truffa dei videogame”. Le versioni per PlayStation 4 e Xbox One sono praticamente ingiocabili, tanto da costringere Sony a togliere il gioco dal proprio store digitale. A quel punto emerge che le copie distribuite ai giornalisti, che avevano prodotto le recensioni entusiaste, erano solo per PC e non per console. I commenti negativi iniziano ad apparire un po’ ovunque. Tra questi c’è anche quello della versione britannica di “Wired” che contesta la visione e la modernità del gioco stesso. Iniziano a fioccare cause e class action per aver mentito sulle caratteristiche del gioco, e accuse di aver abusato del “crunch time” (piaga che infesta il settore dei videogiochi: fondamentalmente, l’obbligo di fare orari di lavoro inumani per riuscire a finire in tempo per l’uscita del prodotto). E infine emergono le considerazioni sul fatto che siamo di fronte al caso più emblematico di quello che potrebbe accadere in futuro a giochi così colossali. Scenari così pachidermici saranno sempre più afflitti da ritardi nella pianificazione e crunch time, ma soprattutto da bug che rovineranno il gioco nei primi mesi, se non addirittura per tutto il primo anno. Probabilmente è ancora presto per capire se Cyberpunk 2077 sarà un fallimento totale, ma ci mette di fronte ai limiti raggiunti da un mondo che non riesce a tenere a bada le proprie ambizioni.

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