L’almanacco dell’anno prima: settembre e ottobre

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Riassunto: gennaio e febbraio, marzo e aprile, maggio e giugno, luglio e agosto.

Settembre

Il 3 settembre, durante i lavori per la costruzione dell’aeroporto della città di Santa Lucía, in Messico, viene alla luce un cimitero di mammut: contiene gli scheletri di 200 esemplari di proboscidati estinti e di una trentina di altri animali preistorici assortiti.

il 5 settembre comincia il processo per la strage di “Charlie Hebdo” del gennaio 2015. si concluderà due mesi dopo con condanne per un ammontare di 130 anni di carcere. Se non ne hai seguito la cronaca quotidiana tenuta da Yannik Haenel e Boucq, tra qualche giorno potrai acquistare la raccolta in volume, Charlie hebdo hors-série: le procès de 2015.

In Italia pare che tutto debba tornare alla normalità. Si esclude la possibilità di nuove misure restrittive. Le scuole riaprono in un delirio di discussioni intorno ai banchi a rotelle, agli ingressi scaglionati e alla capienza dei mezzi di trasporto. E mentre si discutono tardivamente cose fondamentali, il contagio non si arresta e procede alla medesima velocità di bus e metropolitane che viaggiano stipate di persone mascherate.

Entro la fine del mese trenta milioni di contagiati nel mondo e un milione di morti.

Nel corso di settembre ci lasciano: David Graeber, antropologo che, come noi, faceva parte del 99%; Diana Rigg che è stata Emma Peel accanto a John Steed in Agente speciale (Avengers), telefilm della nostra infanzia; Enrique Irazoqui che ha interpretato Gesù nel Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini; Rossana Rossanda, fondatrice del “Manifesto”; Ruth Bader Ginsburg, con una tempistica crudele che consente a Trump, in spregio a ogni consuetudine, di installare alla Corte Suprema, a pochi giorni dalle elezioni presidenziali, l’ennesimo giudice in stile Gilead; e Quino, per il quale abbiamo pianto.

Alla riapertura, dopo la vacanza estiva, QUASI si presenta con una nuova struttura. Il corso settimanale che scandiva l’uscita dei due articoli quotidiani, dalla domenica al sabato, adesso si articola lungo un tema. In settembre ci siamo dedicati a “42”, “La patata bollente”, “Berlino” e “Il cielo sopra il porto aveva il colore della televisione sintonizzata su un canale morto”. Mabel Morri ha deciso di occupare con la sua intelligenza vivissima uno spazio settimanale per spiegarci perché dobbiamo amare il calcio, “Play du jour”. È arrivato Omar Martini che rifiuta di muoversi sotto l’egida di una rubrica, ma ci regala gioielli di lettura e analisi.

Saldapress ha portato in libreria il primo volume di Zero,una serie scritta da Aleš Kot e disegnata da chiunque gli passasse accanto quel mese. Kot è uno sceneggiatore ceco che sta scrivendo serie molto belle per il mercato americano (consigliamo Days of hate con Danijel Zezelj per Eris). Di Zero sono usciti i primi due volumi e, nonostante la difficoltà a seguire personaggi che cambiano fisionomia a ogni cambio di disegnatore (cosa che – dannazione! – avviene in ogni capitolo), sembra proprio che di questa serie dovremo parlare approfonditamente.

È uscito il nuovo fumetto di Nicoz Balboa, Play with fire, per Oblomov. Un libro necessario.

Infine, Coconino ha raccolto in un unico volume Berlin  di Jason Lutes.

The Third Day è una serie creata da Felix Barrett e Dennis Kelly (il creatore di Utopia, che parla di una pandemia di influenza scatenata per provocare la morte di due terzi della popolazione). Una serie suddivisa in due parti (la prima, Summer, e la terza, Winter) apparentemente separate ma unite da un esperimento televisivo che è più interessante raccontare a parole che a guardare sullo schermo (dodici ore di semi-improvvisazione in diretta in cui si rappresenta un festival che si trasforma in una sorta di via crucis per il protagonista Jude Law).

Matteo Meschiari pubblica per Armillaria Antropocene fantastico, saggio in cui pone le basi per una nuova teoria della narrazione.

Ottobre

A guardare la curva dei contagi pare di essere sull’ottovolante. All’interno del governo si percepisce uno scontro durissimo tra i difensori delle capre e quelli dei cavoli. Il risultato è una serie di misure, mica sempre facili da capire, realmente democratiche: riescono a scontentare tutti allo stesso modo.

Nel corso del mese il numero di casi confermati passa da 35 a oltre 45 milioni. All’inizio del mese l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il reale numero di contagi COVID-19 sia approssimativamente di 760 milioni: vale a dire il 10% della popolazione mondiale.

Nel corso del mese ci lasciano: il chitarrista Eddie van Halen; Enzo Mari e Lea Vergine, a un giorno di distanza l’una dall’altro; e Connery, Sean Connery.

I temi del settimanale di QUASI sono: “L’ombra delle idee”, “Io è un altro”, “Microplastiche”, “QUASI changes”. Nel corso del mese infiliamo una zampata di cui siamo veramente orgogliosi: la pubblicazione di Velo non velo, reportage a fumetti di Anna Muzio e Lorenzo Sartori, uno dei fumetti più belli di questo 2020. Il mese si chiude con l’inizio di una lunga analisi dello stato del fumetto popolare firmata da Michele Ginevra.

Rizzoli Lizard manda in libreria un volume necessario: Incubi di provincia di Bonvi.

In Francia, Zidrou e Frank Pé tornano sui passi di Franquin e raccontano una storia possibile del Marsupilami: il primo volume de La bête, edito da Dupuis, è un vero gioiello.

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