Un altro formato?
Sì. Un altro.
(QUASI), la rivista, è un fascicolo spillato, con una foliazione instabile (tra le 64 e le 76 pagine, finora), che misura 17 centimetri per 24. Siccome ha esattamente le dimensioni del formato più usato per i libri a fumetti (quegli oggetti chiamati “graphic novel”), lo si tiene sulla medesima mensola e si mostra agli ospiti che si è dei veri intenditori.
Poi ci sono “i quaderni di (QUASI)” che hanno affiancato, forse sostituito, “i quaderni di Oblò”, la collana di saggi intorno al fumetto pubblicata dall’associazione di promozione sociale che ci ha accolto. Al momento ne è uscito uno solo, Bagatelle per un Alph-art di Boris Battaglia e Paolo Interdonato, ed è un fascicolo quadrotto, 20 x 20, brossurato, di 112 pagine. Se lo si affianca alla rivista, non si sa se metterlo prima o dopo, perché è più basso ma anche più largo.
Non paghi di queste dimensioni instabili e spinti dalla volontà di far tremare le vibrisse ai nostri lettori, abbiamo deciso di inventarci un nuovo formato: più piccolo, più agile, e anche più economico. Un quadern(etto) di 36 pagine spillate, che misurano 15 centimetri per 21. Il rosso delle labbra e del corsetto di Wonder Woman e l’azzurro del logo di Oblò sono le uniche note di colore in un fascicolo contraddistinto da un elegantissimo bianco e nero.
Monografico?
Certo.
Dedicato a Wonder Woman che è nata nel dicembre 1941. Ci piacciono i compleanni. La conta delle rivoluzioni del pianeta su cui viviamo intorno al sole è il solo modo che conosciamo per avere la certezza di essere ancora vivi. In più è un’ottima occasione per fare festa.
Wonder Woman è un personaggio interessantissimo che ha segnato il nostro immaginario su diversi piani. Un’amazzone in un mondo di supereroi vestiti come forzuti del circo Barnum, che esibisce un costume e degli accessori che fanno esplicito riferimento all’immaginario bondage. Il corpo dei supereroi – tanto dei maschi quanto delle femmine – è sempre sessualizzato: inguainato in tutine aderentissime che mettono in evidenza le forme e i muscoli, con la biancheria così tanto in evidenza da essere esibita sopra i pantaloni. Ci piace pensare che il corpo di Wonder Woman non sia sessualizzato perché femminile, ma che sia semplicemente un corpo, proprio come quello di Superman e di Capitan America. E, proprio per questo, sia il territorio ideale su cui sviluppare le nostre umane pulsioni di amore e di morte.
Vogliamo una collana da preparare rapidamente, per raccontare – con tutta la bellissima redazione di (QUASI) – i nodi tematici del fumetto che sentiamo con maggiore urgenza. Il “quadern(etto) di (QUASI)” è proprio questo: un posto piccolo dove concentrare parole e immagini che illuminano un evento, un autore, un personaggio, un tema.
Cosa c’è dentro?
Articoli che illuminano il personaggio, guardandolo da punti di vista diversi, senza perdersi in cronologie, mancoliste per completisti, sequenze dei nomi degli autori che si sono avvicendati nei decenni sulle pagine delle testate dedicate all’eroina.
Si comincia con “Tre psicologə per Wonder Woman” di Tiziana Metitieri, che racconta l’intenso rapporto tra tre suə colleghə che ha portato alla nascita di Wonder Woman. Le idee che conquistano una posizione di forza nel nostro immaginario sono sempre un concentrato dello spirito dei tempi. Raccontare il modo in cui l’amazzone si è infissa nelle nostre coscienze ci dice molto di quei tempi e di quelle coscienze, ma anche di questi e queste.
“Semplicemente divina” di Mabel Morri ci racconta un corpo eroico e umano, privo di superpoteri, che, quando immerso in acqua, è capace di prodezze straordinarie. CI dice della mitologia dello sport e della potenza di braccia e gambe che solcano le acque muovendosi a una velocità negata a tutti gli altri umani.
Con “Verità e sottomissione”, Rosso Foxe e Titti Demi indagano le implicazioni del lazo della verità che l’amazzone stringe attorno alle carni fallibili dei suoi nemici. Ce ne raccontano gli effetti. Ci dicono di come quelle costrizioni che segano la pelle e sfregano i nostri punti sensibili possano avere la meglio su un individuo che viene sottomesso.
“Storia confidenziale di Wonder Woman” di Paolo Interdonato è il profilo storico e informale del personaggio. Ritorna a ottant’anni fa e dice come è stato come non è stato che quella supereroina ha conquistato le pagine colorate dei comic book statunitensi.
Arabella Urania Strange è una “Wondering Woman”, pronta a stupirsi di tutto. Ci dice della distanza tra il suo sentire, la sua formazione, la sua vita quotidiana e le storie dell’amazzone. Poi, con un twist inatteso, ci racconta di un evento che attiva i suoi poteri e le lascia fluire l’energia nelle carni.
Infine Boris Battaglia chiude il quadern(etto) con la “Pantomima per corde e poligrafo”, dove si scopre cosa c’entra Cesare Lombroso con Wonder Woman.
Come ci si procura il quadern(etto)?
C’è solo un modo ma è piuttosto semplice: QUI.
Si va sulla pagina di Oblò, lo si mette nel carrello, si fa un giro per il sito e si mette nel carrello tutto quello che si vuole, e poi si pigia il bottone “Compra” e si segue la procedura.
Il fascicolo arriva a casa dopo qualche giorno, senza pesare sul nostro ecosistema e senza usare droni, corrieri espressi e lavoratori sottopagati.
Il prezzo?
Un affarone! Cinque euro.