Cerebus vol. 3: “Church & State I” (luglio 1983 – novembre 1985)

Omar Martini | La corsa dell’oritteropo |

Nel biennio 1983-1985 Cerebus raggiunge forse il punto di maggiore esposizione grazie alla lunghezza del primo volume in cui è suddiviso il ciclo intitolato Church & State e alle numerose apparizioni esterne alla serie che costellano quei 29 mesi.

Questo periodo è importante (se non fondamentale) anche per un altro avvenimento: segna l’inizio della collaborazione tra Dave Sim e Gerhard, che realizza gli sfondi di tutte le storie di Cerebus dal n. 66 al n. 300. In questa raccolta grafica, focalizzandomi esclusivamente sul personaggio dell’oritteropo, non si nota l’eccezionale apporto di questo disegnatore, ma chi ha avuto (o avrà) la possibilità di vedere questi episodi noterà il valore che questo autore porta alla serie, grazie all’attenzione che dà a tutti gli elementi che compongono le ambientazioni, siano interne o esterne. Un metodo di lavoro che diviene nel giro di poco tempo simbiotico: Sim schizza a matita il layout della tavola, Cerebus, i balloon con il testo e qualche elemento di quello che sarebbe apparso (a volte scrivendo semplicemente parole come “porta”) e Gerhard si occupa di comporre tutto il resto.

Ci sono due ulteriori cose da segnalare per quanto riguarda il volume. L’albo n. 52, con cui inizia la storia, è riprodotto parzialmente nel libro: sono presenti solo due delle tre storie che lo compongono, poiché viene omesso il breve racconto di quattro pagine Elfguest, in cui compaiono Cutter e Skywise, due dei personaggi principali di Elfquest, la serie fantasy creata da Wendy e Richard Pini che, assieme proprio a Cerebus, era uno dei maggiori esponenti del fumetto indipendente di quegli anni: una “partecipazione straordinaria” che attesta la comunanza tra queste due opere, e che porta in futuro Cerebus ad apparire, tra le varie cose, in un numero delle “Teenage Mutant Ninja Turtles” (solo il personaggio di Sim è disegnato dall’autore, mentre tutto il resto è realizzato dai disegnatori regolari) e di “Spawn” (in questo caso è interamente disegnato da Todd McFarlane).

La lettura del volume, soprattutto in un momento della vicenda in cui la narrazione si frammenta in una successione di svariati personaggi e punti di vista, non fa cogliere che l’albo n. 62 si caratterizza per l’assenza totale di Cerebus, nominato solo nell’ultimo balloon dell’ultima pagina. Di conseguenza, nella scelta delle vignette che riproducono l’oritteropo, ho mantenuto anch’io questo approccio.

Come anticipato all’inizio, oltre alle 29 vignette che rappresentano tutti i numeri che compongono il volume, abbiamo anche i seguenti estratti:

  • Exodus è il primo di cinque albi della serie principale a non essere mai stati raccolti nei “phonebooks”. È un episodio comico che funge da collegamento tra High Society e Church & State: dopo la sconfitta, Cerebus fugge di nascosto da Iest per rifugiarsi a Togith, ma durante il viaggio viene raggiunto da altri compagni.
  • A night on the town è l’ultimo racconto inedito pubblicato su “Swords of Cerebus”, realizzato in questo caso assieme a Gene Day. Gene Day è un disegnatore che ha legato il suo nome alla Marvel Comics, ma che non è stato ricambiato con lo stesso rispetto da alcuni editor con cui ha lavorato (Jim Shooter e Tom DeFalco), come racconta lo stesso Sim nell’albo Cerebus World Tour Book 1995. È stato un autore importantissimo per la crescita del disegnatore canadese, e se ne è andato a 31 anni per un infarto. Da notare che nel numero precedente di “Swords of Cerebus”, l’episodio inedito Cerebus Dreams è scritto e disegnato da Barry Windsor-Smith: in un certo senso, il cerchio iniziato con la fondamentale influenza di Conan si chiude con la collaborazione del disegnatore che ha involontariamente ispirato la fase iniziale della serie dell’oritteropo.
  • I quattro episodi muti realizzati per la rivista “Epic Illustrated” della Marvel Comics esplorano la giovinezza del personaggio; a questi si aggiungono un portfolio di tre pagine con alcune illustrazioni a colori di Dave Sim e Gerhard (la loro prima collaborazione), che ripercorrono alcuni momenti della vita di Cerebus, e una breve storia di due pagine dal titolo Arnold the Isshurian, che riprende un personaggio marginale della serie, unendolo con ironia al Little Nemo di Winsor McCay.
  • Cerebus Dreams II è una storia onirica, che continua l’impostazione creata da Barry Windsor-Smith nel racconto citato in precedenza. Originariamente, queste quattro pagine sono apparse in un albo in 3D e, in seguito, ristampate in una pubblicazione normale.
  • Cerebus Jam è un albo fuori serie pensato per far collaborare Dave Sim con altri autori. I disegnatori coinvolti sono: Scott e Bo Hampton, Murphy Anderson, Terry Austin e Will Eisner.
  • Normalman for President: questa vignetta è tratta da una sequenza di due pagine in bianco e nero pubblicata all’interno della storia a colori Normalman for President. il protagonista si ubriaca e, a causa dei fumi dell’alcol, ha una visione di Cerebus. Da segnalare che la scena dell’ubriacatura ricorda una sequenza analoga presente in High Society, quando la tavola gira letteralmente in cerchio per riprodurre il senso di ebrezza del protagonista. “Normalman”, creato e realizzato da Jim Valentino, è una delle pubblicazioni della Aardvark Vanaheim, l’editore di “Cerebus”, che hanno aiutato a promuovere concretamente lo spirito del fumetto indipendente. Quando Deni Loubert, la moglie che funge da editore di tutte le testate a fumetti, si separa da Sim, fonda la Renegade Press e continua a pubblicare tutte queste serie.
Ti è piaciuto? Condividi questo articolo con qualcun* a cui vuoi bene:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

(Quasi)