QUASI d’autunno

Quasi | Para & Meta testi |

Nel mese del procrastinare, non facciamo alcuna fatica a tollerare il fatto che tu ancora non ne abbia una copia del nuovo numero di QUASI, la rivista che non legge nessunə. È datato autunno 2022, ma non ha nessuna intenzione di scadere. Come tutti i precedenti numeri di QUASI (e i quaderni, e i quadernetti), può essere letto in qualsiasi momento, traendone la giusta dose di divertimento.

Come sai, per la versione web (che è quella che stai guardando ora) cerchiamo di darci un tema. È il nostro stratagemma per non diventare uno spazio dell’informazione e della pubblicità e rimanere saldamente ancorati alla voglia di analisi e critica del presente che ci attanaglia. Grazie al tema, ci illudiamo di riuscire a montare, alla fine del mese, un oggetto che assomiglia a una rivista. Ci dà gioia vedere un discorso che cresce in forma di dialogo a più voci, presentando in forma unitaria le parole e le immagine di un gruppo composito ed eterogeneo di collaboratrici e collaboratori.

Periodicamente (ma non quanto vorremmo) facciamo confluire tutta l’energia che rende possibile QUASI in albi cartacei. La rivista, quando esce, ha la sua copertina, la testata, l’elenco di chi ha collaborato, l’indice, una linea grafica chiara, un numero congruo di pagine spillate su cui sono stampate parole e immagini; ha addirittura un prezzo: non può essere confusa con nient’altro. Non c’è bisogno allora di un tema che dica «questa infilata di interventi, di scritti e disegni, deve essere goduta nel suo insieme, perché è una rivista». Su carta ci diamo meno vincoli.

E proprio dalla copertina bisogna cominciare. Quella, bellissima, di questo numero è firmata da un’autrice sconosciuta in Italia: Anne-Marie Simond. È l’ingrandimento di una vignetta della sua Nouvelle Alice, messa in pagina proprio come ci è stato esplicitamente richiesto dalla fumettista svizzera. E con questa copertina, QUASI viene incoronata, senza tema di smentite, quale “la rivista più elegante che c’è”.

Quando riuscirai a scollare lo sguardo da quella copertina meravigliosa potrai iniziare a sfogliare il numero della rivista. Subito dopo indice ed editoriale, precipiterai, proprio come l’Alice della copertina, nella tana del coniglio. Il Paese delle Meraviglie, anche questa volta sorprendente, si apre con un’intervista a Francesca Ghermandi. L’autrice non pubblica libri a fumetti da una dozzina di anni, ma non è certo rimasta inoperosa. Qui racconta a Titti Demi i suoi molti progetti, ci parla di un libro di 400 pagine realizzato per il mercato giapponese (che ancora non ha un’edizione italiana), e ce ne mostra un paio di tavole. Subito dopo l’intervista, un profilo critico di Ghermandi firmato da Paolo Interdonato.

Francesco Pelosi racconta Sunny di Taiyo Matsumoto e il realismo nel sistema dei generi del fumetto nipponico. Per farlo prende la rincorsa e parte da Osamu Tezuka, Yoshihiro Tatsumi, il gekiga, Moebius e Nicolas De Crécy.

«A è per Amy che cadde dalle scale». Una cascata di piccoli drammi e grandi inquietudini è al centro dell’opera di Edward Gorey. Arabella Urania Strange si perde nei libricini dell’autore statunitense e ci offre chiavi inconsuete per decodificarne senso e mistero.

Stefano Tevini accoccola il suo corpaccione nei fumetti che hanno cullato la sua adolescenza. Alla ricerca delle origini del suo amore per Grant Morrison, rilegge Invisibles.

Crediamo nel convivio. Viviamo nella convinzione che, a cena, tra chiacchiere, vino rosso e cazzeggio, nascano i pensieri più bislacchi e le idee migliori. Alessandra Falca ha cenato con Margherita Tramutoli e Grazia La Padula. Hanno parlato di immagini e si sono svelate “Dove nascono i colori”.

Lucia Lamacchia è, tra le colonne di QUASI, quella più discreta. Lo è per indole, per atteggiamento e per posizionamento ideale. Dopo aver dedicato tutta la sua vita alla grafica e al disegno, ha deciso di scontrarsi, alla sua maniera, con il fumetto. Ha deciso di confrontarsi con il più canonizzato tra i formati del fumetto: la comic strip. Su QUASI c’è Brucio: da brividi!

Ci sono fumettisti importanti che non riusciamo a leggere con tranquillità. Richiedono animo saldo e stomaco forte. Tra questi sicuramente Total Overfuck di Miguel Ángel Martín. Lo recensisce sulle pagine della nostra rivista Carlotta Vacchelli.

Tiziana Metitieri continua a raccontarci cosa succede nelle nostre teste quando leggiamo fumetti. Quell’operazione, apparentemente naturale, coinvolge tutti i nostri processi cognitivi. Ogni volta, Tiziana illumina un po’ di più il nostro approccio alla sguardo, alla lettura, alla comprensione. Questa volta ci dice cosa significa “Leggere da sinistra”.

Il bar di Agostino è un luogo strano prende vita dalle parole di Alberto Bonanni (che ha dato vita e grafica anche a questo numero di QUASI) e dai disegni di Lorenzo Sartori.

Lo scorso 9 agosto è morto Raymond Briggs. Era uno degli autori più importanti del fumetto mondiale. Lella Parmigiani, sempre attenta a raccontarci gli interni degli ambienti in cui viviamo, si è innamorata della casa di Ethel e Ernest, genitori dell’autore e protagonisti dei suoi libri più importanti.

La main vert è in fumetto importantissimo di Édith Zha e Nicole Claveloux. È uscito a puntate sulla rivista “Métal Hurlant” tra il 1976 e il 1977 e in Italia non lo abbiamo visto mai. Peggio… Nicole Claveloux è quasi sconosciuta nel nostro paese. Credici quel fumetto è importantissimo. Monia Marchettini lo ha letto per noi e lo racconta a tutti i lettori di QUASI, la rivista che non legge nessunə.

E a chiudere un numero decisamente sopra le righe della nostra rivista, una lunga intervista ad Anne-Marie Simond. Non sai chi è, lo sappiamo. Non è colpa tua. Ha fatto illustrazioni di moda, fumetti, strisce, cartoon, scenografie teatrali; ha disegnato tessuti; ha realizzato grafiche editoriali; ha scritto romanzi; ha fondato una casa editrice; ha partecipato ad alcune esperienze seminali del fumetto francese. È stata la prima fumettista professionista in Svizzera e ha una storia articolata e interessantissima che si sviluppa tra Losanna e Parigi. L’abbiamo incontrata sfogliando una versione pirata di “Ah! Nana”, rivista femminile e femminista della quale siamo curiosissimi. Titti Demi è andata a scovarla e l’ha intervistata (con un piccolo aiuto da parte di Paolo). Quell’intervista ha il sapore del fumetto e dice perfettamente perché noi che facciamo QUASI siamo così innamorati di questo modo del racconto.

Quasi d’autunno ha 72 pagine, una copertina bellissima, costa 8 euro e si compra QUI.

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